giovedì 26 aprile 2018

Cristianesimo e filosofia

Ben presto il cristianesimo si trova ad affrontare una doppia sfida: una portata dalla societá e dalla cultura pagane contro la nuova fede, l’altra a causa delle diverse interpretazioni dello stesso messaggio cristiano.

Giá dal II secolo d.C. compaiono le prime vere scuole cristiane, in cui si insegna, oltre alla dottirna cristiana, anche elementi di filosofia greca.

I primi maestri vengono chiamati didaskaloi.  Una delle prime piú importanti scuole, quella nata ad Alessandria d’Egitto, è chiamata Didaskaleion. Sulla attivitá tenute in questa scuola, non esistono molti documenti.

Con il catecumenato, attraverso lo studio della Bibbia, si educa complessivamente al cristianesimo, preparando al battesimo e all’ingresso nella comunitá dei credenti.

L’educazione prevede due livelli formativi: uno per gli incipienti (coloro che fanno ingresso nella comunitá cristiana), che vengono preparati al battesimo; un per i competenti, per i quali si cura una preparazione piú approfondita.

Qui compare la figura del sacerdote, al quale viene affidato il compito educativo nella comunitá dei credenti. Quando il battesimo è anticipato ai primi mesi di vita, il catecumenato scompare e al suo posto nascono le scuole superiori di teologia.

Il battesimo è per i cristiani una testimonianza pubblica di fede e la fede è preliminare della stessa conoscenza.

Ma la stessa fede viene confermata con la conoscenza.

Per combattere i nemici, il cristianesimo deve dotarsi di strumenti piú raffinati che ricava dalla filosofia greca.

Il modo di intendere l’educazione e la pratica didattica è perciò affrontata da grandi dibattiti dottrinari e filosofici, come ad esempio la questione della Trinitá e della natura umana e divina di Cristo.

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