Benedetto da Norcia e Cassiodoro: il monachesimo occidentale.
Dopo l’Editto di Costantino (313 d.C.) che ha concesso a tutti i cittadini la libertà di onorare le proprie divinità e dopo l’Editto di Tessalonica che ha proclamato il cristianesimo religione di Stato, la Chiesa assume un ruolo fondamentale per la cultura del tempo e nell’educazione dei giovani.
Spesso sono le chiese locali a costituire un riferimento amministrativo in una situazione di caos (in seguito alle invasioni delle popolazioni germaniche) e la Chiesa garantisce l’istruzione.
Il monachesimo è una tra le forme dal valore pedagogico più profondo.
Il monachesimo inizialmente si esprime come il desiderio di imitare Cristo, scegliendo di vivere una vita in povertà, votata al sacrificio e alla preghiera.
E’ l’esperienza di vita di eremiti (gli anacoreti) che si allontanano per vivere in solitudine, in grotte.
Il movimento si organizza poi in comunità aperte e in seguito in comunità con regole di vita.
Il movimento nel VI secolo si diffonde grazie a Benedetto da Norcia, che fonda il monastero di Montecassino.
Secondo la Regola di Benedetto, la vita del monaco deve essere caratterizzato dall’impegno quotidiano e dal lavoro manuale. (coltivare l’orto, fabbricare oggetti artigianali, ecc.)
Anche malati e infermi devono lavorare in base alla loro condizione.
Al lavoro manuale i monaci alternano momenti di preghiera (ora et labora) e il lavoro intellettuale consiste nella copiatura di testi sacri.
E’ attribuito a Benedetto anche il testo “La Regula magistri”, in cui l’autore chiarisce alcuni principi pedagogici fondamentali per la formazione dei novizi e dei giovani che si apprestano a frequentare la scuola monastica. Importante è seguire la vocazione, in quanto il noviziato è un percorso lungo.
Un altro rappresentante del monachesimo è Marco Aurelio Cassiodoro. Anche lui è un uomo di alta formazione culturale. In Calabria fonda il monastero del Vivarium nel 537: questa comunità monastica ha la particolarità di essere dedita allo studio, alla trascrizione dei codici e all’insegnamento.
Cassiodoro elabora un compendio delle sette arti liberali, divise il trivio (grammatica, retorica e dialettica e quadrivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia).
Le lettere umane sono le arti liberali; le lettere divine sono le Sacre scritture.
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