domenica 3 giugno 2018

Carlo Magno e la scuola palatina

Un tentativo concreto di rianimare la cultura e l’istruzione si deve a Carlo Magno, re dei Franchi (742-817)
Il suo progetto politico prevede la costruzione di un impero che si richiami all’impero romano e al cristianesimo.
Carlo ha compreso l’importanza di una riforma della struttura del governo che investa tutti i campi della cultura e in modo particolare l’istruzione.
Nell’Esortazione generale indica le linee guida del suo progetto di riforma generale.
Egli ritiene fondamentale che tutti i popoli del suo regno siano accumunati dagli stessi costumi, da un’unica lingua e da un’unica religione e invita la Chiesa ad organizzare l’istruzione destinata non solo ai chierici, ma a tutti gli uomini liberi.
Nel 782 Carlo Magno ha incaricato Alcuino di York, uomo colto della Chiesa anglosassone, di istituire presso la sua corte, la Schola palatina, una scuola destinata ai figli della nobiltà laica.
Il programma didattico prevede:
-un’istruzione primaria
-un livello superiore con lo studio delle arti del trivio e quadrivio
-un livello più alto, con lo studio della filosofia.
Carlo Magno prevede la fondazione di scuole monastiche e presbiteriali per preparare programmi scolastici e impartire lezioni sia per i clerici che per i laici.
Dopo la morte di Carlo, il nipote Lotario I, estende a tutte le scuole urbane il modello degli studi classici della scuola palatina.

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