domenica 28 gennaio 2018

Istruzione ed educazione nell’antico Egitto

Nella civiltà egiziana si manifesta lo stesso fenomeno: lo stretto legame tra cultura, educazione, religione e potere politico.

La stessa scrittura è considerata l’invenzione dei un dio, Thot, che è lo scriba degli dei.

Secondo gli egizi, il destino è nelle mani degli dei, ai quali è inutile opporsi.

Oltre alla volontà degli dei, bisogna obbedire anche alle leggi.

Questo vale anche a scuola, gli studenti devono assumere il maestro come modello e imparare ad accettare in silenzio le difficoltà della vita.

Intorno al 2000 a.C. cominciano a svilupparsi in Egitto le vere scuole, le Case del Libro, situate nei templi.

Qui i ragazzi ricevono l’istruzione primaria che dura 4 anni, e imparano la scrittura dei geroglifici, i primi elementi di aritmetica e geometria, l’educazione del corpo con attivitá quali il nuoto, equitazione, tiro con l’arco.

Come in Mesopotamia, l’istruzione prevede anche la costrizione ele punizioni corporali. Gli esercizi piú frequenti sono il dettato e la copia. Dopo questa prima istruzione, solo i figli di famiglie piú agiate, possono proseguire gli studi, se appartengono a famiglie nobili possono studiare con i membri della famiglia reale, nella scuola reale: qui si comincia a imparare la scrittura “ieratica”.

I figli degli artigiani possono ricevere invece una formazione professionale.

Non esiste ancora la carta, nella scuola primaria si scrive su tavolette di terracotta e nella scuola reale si usano rotoli ricavati da una pianta chiamata papiro.

Le scuole di grado piú alto nell’Antico Egitto sono chiamate Casa della Vita e corrispondono alla mesopotamica Casa della Sapienza.

La scienza stessa è un sapere sacro, gli esperti nei vari campi sono considerati anche sacerdoti.



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