Le arti liberali sono al centro delle riflessioni di Severino Boezio, il quale è convinto che nella difficile condizione dell’impero d’occidente si debba fare il possibile per conservare e tramandare la cultura, dando molta importanza alle discipline scientifiche. Scrive quindi una serie di opere dedicate alle discipline delle arti liberali.
Le arti del quadrivio colgono l’ordine e la perfezione del numero, dello spazio, dei corpi celesti e dei suoni. Boezio vuole fornire una conoscenza della verità del mondo.
In seguito Boezio scrive delle arti del trivio, in particolare si occupa della dialettica.
La dialettica si articola in tre fasi:
-lo studio della parola, del suono e del significato
-lo studio del valore logico della parola
-lo studio della proposizione.
Grazie a lui, la dialettica assunse nell’Alto medioevo un valore centrale nel curriculum formativo.
In carcere a Pavia Boezio scrisse l’ultima opera, “La consolazione della filosofia”, dimostrando il valore della formazione classica che può alleviare i mali dell’uomo anche nei momenti più tragici.
La valorizzazione delle arti liberali si riscontra anche con Marziano Capella, che considera le arti liberali espressioni delle facoltà umane.
Anche il vescovo Isidoro di Siviglia, scrive le Etimologie, opera in cui spiega il significato delle parole.
domenica 3 giugno 2018
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