domenica 28 gennaio 2018

Umanità ed educazione

Gli esseri umani vivono da sempre all’interno di una collettività.(famiglia, villaggio, città, ecc.)

In comunità piccole l’educazione dei giovani è per lo più informale: i giovani imparano osservando gli adulti.

Esistono però altre forme di educazione: il racconto dei miti, sebbene siano sotto forma di racconto, forniscono una spiegazione di quanto accaduto nel mondo (eventi naturali, vicende umane).

La mitologia greca e romana, sono le raccolte di miti più famose.

Oltre ai miti, le società primitivi ricorrono ai riti, che sono cerimonie (rituali e gesti precisi) con le quali si celebra un mito.

Tra i vari riti, molto importanti sono i riti di iniziazione: sono riti che segnano l’ingresso al mondo degli adulti.

Essi prevedono l’insegnamento dei comportamenti degli adulti e prove di coraggio.

È famoso il rito praticato dai giovani dell’isola di Pentecoste, che si lanciano da un luogo sopraelevato con la sola sicurezza di una fune legata alla caviglia.

Alla fine di questo apprendistato, vi è una cerimonia per sancire l’ingresso dei giovani nella comunità degli adulti.

Nel corso della storia umana, le conoscenze sono diventate così tante e diversificate, che si è reso necessario un modo efficace per la trasmissione ed è nato così il problema dell’educazione.

È probabile che sia nato quando le comunità sono diventate società stanziali basate sull’agricoltura.

La crescente differenziazione sociale, per suddividere i compiti, porta alla nascita di nuovi soggetti, come artigiani, soldati e sacerdoti.

Diventa sempre più importante quindi prendersi cura della formazione delle giovani generazioni. La cultura si deve quindi imparare.

Si verifica anche un evento di enorme importanza: l’invenzione della scrittura, dovuta per la necessità di tenere una contabilità per l’eccedenza di cibo, registrando le quantità di cereali che entrano e escono dai magazzini.

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